VISIONE AYURVEDICA DELLE CARENZE VITAMINICHE

Nella visione Ayurvedica il cibo oltre ad essere importante per i suoi principi nutritivi deve essere scelto e consumato in base ai gusti: dolce, salato, piccante, acido, amaro e astringente.

All’interno di una pietanza o nei pasti durante la giornata tutti i gusti devono essere presenti, in quanto ogni gusto ha un organo bersaglio e stimola una risposta emotiva emotiva.

Per affrontare l’argomento della carenza vitaminica, l’ayurveda pone per prima cosa l’accento sulla digestione, infatti anche persone ben nutrite potranno manifestare carenze vitaminiche perché non hanno un buon agni (fuoco digestivo)

Quindi il primo passo è portare in bilanciamento il fuoco digestivo e l’assorbimento, andando ad agire su fegato, stomaco, pancreas, infatti la bile prodotta dal fegato è importante per l’assorbimento delle vitamine liposolubili, come la D, E, A,  K

Attraverso le terapie di Panchakarma, le tossine vengono eliminate completamente dal corpo e quindi gli organi ritorneranno in perfetto equilibrio funzionale anche rispetto alla digestione e assorbimento. Una fisiologia pulità è il primo passo per un corpo-mente in salute

Le vitamine sia  liposolubili che idrosolubili, non possono essere sintetizzate dal corpo e quindi devono essere fornite attraverso un’alimentazione sana, varia e completa di carboidrati, fibre, proteine, vitamine e minerali tenendo conto dell’equilibrio dei gusti, a seconda della stagionalità, e dei Dosha in squilibrio

Articolo a cura di

Nadiya D. Ancarani

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